Storia di Matera

Matera è considerata una delle città più antiche al mondo. Le numerose grotte lungo il piccolo canyon, detto Gravina, hanno offerto un rifugio ideale agli uomini sin dalla notte dei tempi e numerose sono poi le tracce di villaggi neolitici. Nell’antichità fu forte l’influenza della vicina Magna Grecia, mentre sono scarse le testimonianze materiali romane. Nel medioevo la città fu contesa da Longobardi, Bizantini e Saraceni. Nel frattempo si diffuse il monachesimo cristiano, così molte grotte divennero piccole cappelle e chiese, le cosiddette chiese rupestri. Nei secoli successivi si susseguirono le dominazioni normanna, sveva, angioina e aragonese. Al tardo medioevo risalgono alcune importanti chiese della città, come la Cattedrale e quella nota oggi come San Giovanni Battista. Durante la sua storia Matera ha avuto, per lunghi periodi, un’ampia autonomia essendo di fatto indipendente dal potere feudale. Ma nel 1497 divenne conte di Matera Giovan Carlo Tramontano. Questi governò da tiranno, con forti tasse, anche per finanziare la costruzione di un castello. Nel 1514, però, i materani insorsero contro l’oppressore e uccisero il conte Tramontano in una rivolta. Nel 1663 la città divenne capoluogo della Basilicata (lo rimase fino al 1806). In quegli anni Matera conobbe un importante sviluppo urbano. Venne edificata l’area pianeggiante adiacente ai Sassi, detta ”il Piano”. Fino ad allora i Sassi erano stati un esempio di perfetta integrazione tra opera dell’uomo e natura. L’esempio più straordinario di questo equilibrio è l’ingegnoso sistema di raccolta dell’acqua. Ogni goccia d’ acqua piovana veniva raccolta, creando un’oasi di vita in mezzo a un territorio arido e roccioso. Ma a partire dalla fine del XVIII secolo l’economia della città si impoverì e i Sassi subirono un degrado strutturale e sociale. Molte delle grotte originariamente destinate a stalle o cisterne furono trasformate in abitazione, ospitando famiglie di contadini che condividevano quegli spazi bui ed umidi anche con gli animali da reddito. La mancanza di fognature e di acqua corrente portò a pessime condizioni igienico-sanitarie che si protrassero fino alla metà del XX secolo. Dopo la seconda guerra mondiale Matera era ormai il simbolo della povertà contadina tanto da essere definita addirittura la vergogna nazionale d’Italia. Nel 1952 lo stato italiano per volontà di De Gasperi emanò una legge speciale che permise alle famiglie di lasciare le case-grotta e trasferirsi in quartieri moderni. E così i Sassi si svuotarono, diventando quasi un paese fantasma fino agli anni ’80 quando iniziò un lento programma di recupero degli antichi rioni. Nel 1993 i Sassi sono stati proclamati patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO e nel 2014 Matera è proclamata capitale europea della cultura per il 2019.

Historical representation of Matera
Sassi of Matera with Matera 2019 logo

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